Lo studio ha misurato i livelli di vitamina D tra 185 giovani donne sane residenti negli Stati Uniti, e ha valutato i sintomi depressivi. Le studentesse universitarie avevano preso parte a un’indagine sulla depressione in autunno, inverno e primavera per un totale di 4 settimane.
Inoltre erani stati raccolti campioni di sangue con l’obiettivo di studiare i livelli sierici di vitamina D2 e vitamina C ( quest’ultima serviva come variabile di controllo ).
Il 42% delle donne presentava insufficienza di vitamina D nella prima settimana dello studio, e il 46% nell’ultima settimana.
I tassi di sintomi depressivi sono stati compresi tra il 34% e il 42% nel corso del periodo di studio.
Dopo l’analisi per stagione, indice di massa corporea ( BMI ), razza, dieta, esercizio fisico ed il tempo trascorso all’aperto, i più bassi livelli di vitamina D erano correlati a sintomi depressivi clinicamente significativi. Nella parte finale della primavera, le studentesse avevano più alti livelli di vitamina D e più bassi livelli di sintomi depressivi, che ha portato i ricercatori a ipotizzare che le differenze di depressione per stagione potrebbero essere in parte spiegate dai cambiamenti stagionali della vitamina D.
I bassi livelli di vitamina D sono risultati anche associati a disfunzione immunitaria, ad alcune forme di cancro e alle malattie cardiovascolari. ( Xagena2015 )
Fonti: Xagena,2015 – Psychiatry Research, 2015 – Gyne,2015 – Psyche,2015 Endo,2015